domenica 30 gennaio 2011

Bioland

Il pastifìcio di Gravina di Puglia cura il processo fin dalla coltivazione del grano duro

Fiera SANA
Una produzione di soli 200 quintali di pasta l'anno, ottenuta da grano duro coltivato biologicamente e venduta anche all'estero, dove piace soprattutto a irlandesi, inglesi e tedeschi. È la pasta biologica della Bioland di Gravina di Puglia, nel barese. 
Maria Teresa Leone e Michele Loiudice, marito e moglie, curano (insieme ai figli) tutta la filiera del grano duro biologico: dalla coltivazione alla trasformazione, alla produzione di pasta per finire alla commercializzazione. I grani duri vengono coltivati nelle aziende dei due coniugi: la prima è in agro di Gravina di Puglia, in contrada “Secondino”, ed è estesa quasi 20 ettari e la seconda è in agro di San Mauro Forte, nel Materano, in contrada “Piano Miele” e “Don Filippo” (in tutto circa 80 ettari).
La Bioland è un'azienda agricola biologica certificata dal 1993 e Michele Loiudice segue, in prima persona, tutte le fasi, dalla coltivazione al raccolto del grano duro, alle trasformazioni del cereale in farine, pasta artigianale, biscotti, pane e altri derivati. Introdotta quasi 5 anni fa la pasta ottenuta da semola di grano duro viene lavorata artigianalmente e viene prodotta in molti formati (orecchiette, cavatelli, signorine, cavatellini, canterelli, ferretti lucani).
               Dal 2006 l'azienda si è anche dotata di un proprio mulino di macine a pietra - prima la molitura avveniva in un molino a macine di pietra certificato biologico situato in provincia di Pescara - la cui portata è limitata (massimo 500 chilogrammi all'ora), e che è destinato alla trasformazione della produzione aziendale di grano duro e tenero di varietà antiche, quasi inesistenti sul mercato, in farine integrali e non integrali (setacciate con buratto). La Bioland ottiene una pasta di semolate di grano duro trafilata in bronzo che poi essicca a bassa temperatura in 7 formati (fusilli, pennette rigate, rigatoni, tubetti, gemelli, spaghetti, linguine) e che confeziona insieme all'imbustaggio delle farine e dei legumi.
L'azienda infatti produce anche i legumi che vengono adottati nel sistema di rotazione quali lenticchie, ceci e cicerchie, coltivate sempre secondo le metodologie dell'agricoltura biologica. Ogni anno la produzione di grano duro è di quasi 350 quintali da cui si ottengono, in media, 200 quintali di pasta biologica venduta all'estero (soprattutto Irlanda, Inghilterra, Germania) e per il 90% in Italia, specie nel Centro-nord.
“Tutti i nostri prodotti biologici, dalla pasta alla semola, alla farina, ai legumi vengono venduti - spiega Filippo Loiudice che lavora in azienda insieme ai genitori e agli altri fratelli - da Roma in su. Lo sviluppo dei consumi di prodotti biologici è ancora lento, ma cresce con gradualità”. I canali di distribuzione della Bioland sono i negozi specializzati biologici e i gruppi di acquisto.

Vincenzo Rutigliano

Aricolo di giornale del quotidiano “Il Sole 24 Ore” del 7-13 settembre 2007 - “Sana, la fiera delle Qualità”

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